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Sia le soluzioni di disidratazione "naturale" (letti di essiccamento, fitodisidratazione), sia quelle di disidratazione "meccanica" (nastropressa, filtropressa, centrifuga, etc.) a fronte di alcuni vantaggi presentano tuttavia dei limiti "Intrinseci" considerevoli che in alcuni casi possono essere/diventare limitanti nel trattamento dei fanghi.
Per superare tali limiti pur cercando di mantenere e anzi di coniugare, i vantaggi di entrambe le tipologie di soluzioni ("naturale" e "meccanica") si è messa a punto la soluzione innovativa del dewatering con Geofiltri Tubolari.
I Geofiltri tubolari per il dewatering dei fanghi sono manufatti realizzati con filtri ad alta permeabilità, inerzia chimica e resistenza a trazione. Vengono riempiti con fanghi per ottenerne un’efficiente ed economica disidratazione. I Geofiltri Tubolari sono costruiti con tecniche di cucitura che consentono di resistere alle pressioni durante le operazioni di pompaggio.
Le proprietà dei filtri che compongono i Geofiltri Tubolari, le tecniche con cui sono realizzati, oltre alla parte tecnico-pratica di progettazione e messa a punto/ottimizzazione della soluzione, conferiscono alla tecnologia del dewatering con Geofiltri Tubolari delle caratteristiche peculiari non riscontrabili (o riscontrabili solo in parte) nelle soluzioni tradizionali, le principali sono:
PRINCIPALI VANTAGGI DEL SISTEMA
Grazie alle loro peculiari caratteristiche i Geofiltri Tubolari presentano numerosi vantaggi rispetto alle soluzioni tradizionali che li rendono idonei per una molteplicità di applicazioni.
DIMENSIONI STANDARD DEI GEOFILTRI TUBOLARI
In funzione delle varie esigenze le dimensioni dei Geofiltri Tubolari possono variare sia in lunghezza, sia in larghezza, clicca quì per visionare le dimensioni standard dei manufatti.
A differenza delle soluzioni tradizionali in cui la modalità di alimentazione, in continuo (centrifuga, nastropressa) o in discontinuo (letti di essiccamento, filtropressa) è fissa e dipendente dalle caratteristiche della specifica tecnologia, nel caso dei Geofiltri Tubolari, grazie alle loro peculiari caratteristiche, essa può invece variare, ed essere scelta in funzione delle specificità del caso considerato (quantità di fango da smaltire, modalità di produzione, attrezzature disponibili per il pompaggio, etc. …).
In particolare nel caso in cui il Geofiltro Tubolare è alimentato in discontinuo, attendendo che il fango caricato ad una data immissione arrivi ad un certo valore di Residuo Secco (es. 20%) prima di realizzare la successiva si può rappresentare il funzionamento del Geofiltro Tubolare (v. grafico 1), come esso viene riempito (con volumi via via decrescenti) ad ogni immissione successiva (linea rossa) e come si va progressivamente riempendo con il fango disidratato (linea blu).
Per evitare di realizzare immissioni di fango troppo modeste, si è considerato (nel grafico in esame) di fermarsi quando il volume di fango disidratato all’interno del Geofiltro arriva a valori prossimi o superiori al 90% (linea nera) del volume totale del Geofiltro, come si evince dal grafico a lato; in tal caso (residuo secco iniziale 5%, residuo secco finale 20%) si possono realizzare fino ad otto immissioni caricando un volume di fango complessivo pari al 360% di quello del Geofiltro Tubolare.
Immissioni di fango e indice di sfruttamento: possibilità trattare elevati volumi di fango con un singolo G.T.
Disidratazione naturale |
![]() PRO: Possibilità di trattare anche grandi volumi (bacini sedimentazione utilizzati nei lavori di dragaggio), consumi energetici molto bassi, costi di impianto da medio-bassi e di gestione (esercizio + manutenzione) bassi. CONTRO: Rese non sempre elevate e comunque molto sensibili alle condizioni meteo, superfici e tempi necessari molto grandi, possibilità crollo degli argini ⟹ sversamenti e contaminazioni. |
Disidratazione meccanica |
![]() PRO: Rese da buone a elevate (soprattutto la filtropressa) e indipendenti dalle condizioni meteo, tempi di trattamento molto bassi e superfici necessarie limitate (per portate limitate). CONTRO: Consumi energetici da elevati amolto elevati, limitata variabilità delle portate trattabili ⟹ scarsa flessibilità operativa e necessità di tempi lunghi per trattare grandi volumi, necessità di costruire opere civili (con oneri relativi), costi di impianto molto elevati e di gestione da medio a elevati. |
Breve video di presentazione della tecnologia